Cesare? Un pacchiano. Virgilio? Un opportunista. Ovidio? Uno sprovveduto. E va così anche per Cicerone e san Girolamo, definiti rispettivamente “monotono” e “sordido”. Chi può aver emesso questi giudizi sui maggiori autori della letteratura latina? Ovviamente l’UAAR, l’Associazione degli Atei e Agnostici (sedicenti) Razionalisti. Per loro, ovviamente, l’unico a salvarsi è Lucrezio, l’unico ateo della letteratura latina, autore del grande poema De rerum natura. Dalla sua opera è stata tratta un’antologia di passi scelti, intitolata “Vivere laico” e recensita sul sito ufficiale dell’UAAR. Proprio in questa recensione si possono leggere i lapidari giudizi di cui sopra, oltre a numerose altre amenità.
http://www.uccronline.it/2012/09/17/luaar-si-occupa-dei-classici-greci-e-dice-sciocchezze-come-al-solito/
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